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21 May 2006
Il 16 maggio 2006 Alessio Zanzarella diventa un architetto anche sulla carta; sì perchè Alessio si considera un architetto già da quando negli scout costruì la sua prima "tenda sopraelevata", una struttura realizzata a secco con pali e corda, che doveva essere sicura e robusta per garantire la sicurezza dei suoi piccoli squadriglieri. Alessio si è laureto presso "La Sapienza" di Roma (A.A. 1999-2006), in un periodo in cui il movimento dell'architettura mondiale stava subendo grossi cambiamenti dovuti essenzialmente alla rivoluzione in campo mediatico/comunicativo che tutto il pianeta stava vivendo in ogni ambito e substrato della società. Il contesto universitario era spesso disorientato di fronte a tali cambiamenti epocali: si cominciava a parlare di "transavanguardia", "percezione parametrica", tanto che il "decostruttivisimo" di Frank Gerhy poteva già quasi essere considerato per così dire ... anacronistico. L'ambiente romano ha costituito per Alessio una fonte costante di ispirazione e di energia positiva, trasferita dai suoi maestri, docenti, assistenti, compagni di banco.
In questo contesto nasce la sua tesi, che tratta un tema che poi verrà concretizzato nelle High Lines di New York, dagli architetti Diller Scofidio + Renfro. Infatti il sistema progettato da Zanzarella è un impianto polifunzionale dedicato alle performance artistiche e alle arti in generale, localizzato a Roma sull'ingresso alla TANGENZIALE EST e collocato in un dimensione temporale futuribile in cui la famosa "sopraelevata" di Roma, elemento urbano spesso ricorrente nella storia del cinema post-moderno italiano, è diventata pedonale ed è percorsa a piedi solo per ammirare il dolce panorama della città eterna; l'edificio progettato da Zanzarella pone le sue fondamenta nell'ingresso alla tangenziale da Porta Maggiore, quasi "appoggiandosi" sul contesto urbano ormai un po' usurato da un'esistenzialismo urbanio depresso, spezzando la continuità dell'asfalto con la rete della viabilità romana e rendendola raggiungibile solo a piedi per mezzo dell'ascensore o del vano scala.
Questa è la tesi di Zanzarella, è una sorta di messaggio all'umanità sul concetto di preservazione dei ruderi urbani, che alcune volte possono essere conservati, altre volte ri-convertiti e impreziositi, come fossero dei veri e propri organismi umani da tutelare e da accarezzare come il "corpo di una donna". Necessario scorrere il video, realizzato in collaborazione con Modula.b studio, per comprendere meglio quest'ultimo passaggio.